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Chi vincerà la MotoGP 2018: VR46 si regalerà la “decima”?

A poco meno di due mesi al via della stagione (che promette fuochi d’artificio) e, a pochissimi giorni dagli attesissimi test di Sepang, proviamo a individuare le reali forze e a scoprire le aspirazioni che si celano dietro le quinte del prestigioso Circus della MotoGP. 

Chi saranno i protagonisti della battaglia per la vittoria finale del titolo Piloti 2018?

Beh, sicuramente possiamo scoprirlo nel pool di piloti storici: Valentino Rossi (YAMAHA), Marc Marquez (Honda), Jorge Lorenzo (ducati) Andrea Dovizioso (Ducati) Maverick Viñales (YAMAHA), senza dimenticare i soliti o “insoliti” outsider: Pedrosa, Iannone, Crutchlow, seguiti dalla compagnia delle “furie crescenti” capitanate da Zarco e Petrucci con i debuttanti Morbidelli e Luthi.

L’alchimia che si deve generare tra pilota, team, moto, tifosi e fortuna è qualcosa di magico. Troppe sono le variabili per indicare, tramite una scienza esatta, il possibile vincitore. Ma è sempre intrigante provarci e l’emozione del dubbio è sempre densa di sospiri, delusioni e gioie.

Cerchiamo di districare la matassa individuando nelle caratteristiche di ogni pilota i punti di forza e gli aspetti da migliorare che possano concorrere a rendere il RIDER vincente. Escludiamo, per ora, in attesa dei test in Malesia, l’elemento “MOTO” visto le importanti novità tecniche che potrebbero, soprattutto ad inizio stagione, modificare gli equilibri che abbiamo individuato al termine dello scorso anno.

Inserendo i dati all’interno di una Tabella, ci “permetteremo” di dare dei voti (da 1 a 10) non solo per le competenze tecniche, ma soprattutto mentali che connotano i nostri campioni nel profondo:
Tecnica di guida (media tra capacità di messa a punto, prove, gare)
Perseveranza (capacità di non mollare mai)
Resilienza (capacità di risollevarsi più forti di prima dopo una situazione negativa)
Relazioni (competenze relazionali all’interno del box e fuori)
“Morso del Cobra” (L’istinto del campione, il coraggio)

Non voglio creare giudizi di merito e nemmeno farmi distrarre dalla simpatia. Basandomi su quelle che sono state le valutazioni degli addetti ai lavori che ho scovato in interviste, video e che ho raccolto tramite qualche chiacchiera in giro per i paddock durante la stagione scorsa, ho compilato una Tabella riepilogativa, in modo da farmi aiutare nell’analisi. Ho cercato di indagare maggiormente l’essenza del pilota, più che basarmi sull’analisi delle statistiche (da non dimenticare, ma pur sempre “fredde”).



Ad oggi non riesco davvero a individuare, con assoluta certezza, il pilota vincente della prossima stagione ma, se fossi obbligato, sotto tortura, direi: Valentino Rossi. Credo che il Dottore quest’anno, pur soffrendo, potrebbe davvero, in un campionato equilibrato, vincere il suo decimo titolo.

Potrebbe riuscirci perché immagino un campionato equilibrato, con vittorie suddivise su 3 o 4 piloti: senza acuti o distacchi: dove la regolarità di VR46 possa, insieme al suo “Morso del Cobra”, garantirgli la (sospirata) vittoria.

Oltre a questi elementi tecnici, esperienziali e mentali, credo che questo sport porti con sé, nonostante l’esasperata tecnologia, quell’antico fascino romantico di cavalieri in sella ai loro iperbolici destrieri, e non so immaginarmi nessun altro che possa vincere questa giostra medievale moderna al termine di una fantastica carriera, se non Sir Valentino da Camelot (o il Vale di Tavullia, se vi piace di più).
Stefano Pigolotti 

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