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FOGNINI E CECCHINATO: DUE TOP 20 DOPO 40 ANNI

Mentre i piani alti della classifica se li dividono i sempreverdi Rafael Nadal, Roger Federer e Novak Djokovic, al di fuori della top 10 finalmente si parla italiano. Ad oggi il 2018 è stato l'anno magico del tennis azzurro: 6 titoli Atp complessivi, una semifinale slam al Roland Garros che mancava da 40 anni quando Corrado Barazzutti fu sconfitto da Bjorn Borg, ed una classifica che finalmente sorride ai nostri.
Grazie agli ottavi di finale raggiunti questa settimana da Marco Cecchinato a Shanghai, lunedì per la prima volta dal 28 maggio 1979 avremo due tennisti italiani fra i primi 20 giocatori al mondo. Allora furono Corrado Barazzutti (16) e Adriano Panatta (19), oggi Fabio Fognini (13) e Marco Cecchinato (19).
Analizziamo più ampiamente le strade che hanno portato i nostri due portacolori a raggiungere questo risultato.

Roland-Garros 2018 : Fabio Fognini 

Per Fognini si tratta dell'anno della maturità. A trentun anni, già numero 13 nel 2014, Fabio Fognini sembra aver trovato la quadratura del cerchio. Tre titoli ottenuti a San Paolo, Bastad e Los Cabos. Nella "race", la classifica che tiene conto solo dei risultati ottenuti nell'anno in corso e che a fine novembre si allinea con la classifica Atp, Fabio è numero 11. La fiducia nei propri mezzi e la continuità di rendimento non solo sulla terra rossa, ma anche sul cemento, sono imputabili alla nascita del figlio Federico avuto da Flavia Pennetta, al cambio di coach avvenuto sostituendo Franco Davin a Jose Perlas e ad un paio di stagioni di lavoro svolto nella giusta direzione anche con il preparatore atletico Duglas Cordero.

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Più sudato l'arrivo al tennis che conta di Marco Cecchinato. Dopo anni trascorsi a ridosso dei primi 100, il ventiseienne tennista palermitano è balzato agli onori della cronaca raggiungendo la semifinale al Roland Garros nel mese di giugno. Trattandosi di un avvenimento di storica importanza per il tennis italiano, poco avvezzo a risultati del genere, la pressione mediatica ha cominciato a concentrarsi sul nuovo arrivato. Ma al clamoroso risultato Cecchinato ha saputo dare un seguito vincendo poche settimane dopo a Umago. Il titolo conquistato a Budapest ad aprile si può considerare invece come la svolta definitiva per il salto di qualità di Marco al quale ha lavorato insieme al coach Simone Vagnozzi.

La possibilità di concludere la stagione tennistica con due azzurri nei primi 16 è molto concreta. Nella simulazione attuale della classifica di fine anno Fognini risulta 11 e Cecchinato 16, ma perché ciò si concretizzi bisogna mantenere la stessa continuità di rendimento nelle prossime 3 settimane e augurarsi che nessun giocatore che staziona in quelle zone di classifica raggiunga un exploit. Sarebbe la prima volta dal dicembre 1973 che due italiani chiudono l'anno nei primi 20. Nel frattempo godiamoci questo traguardo atteso per quasi 40 anni, simbolo di un movimento azzurro in costante crescita.

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