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Motogp Moto3. Marcos Ramirez : “Sono felice ma non mi accontento”

Al termine di una gara al cardiopalma e densa di colpi di scena come spesso ci regala la Moto3 abbiamo un podio con due piloti della scuderia Angel Nieto Team e ancora terzo, il tenace, Marcos Ramirez.

Stefano Pigolotti

Le emozioni, come detto sono state tante, e così come a Jerez, il pilota andaluso è riuscito ad accalappiare il terzo gradino del podio a seguito di incidenti nell’ultimo giro e di penalizzazioni inflitte dopo il traguardo. Ma andiamo con ordine Marcos Ramirez partiva dalla quarta posizione ma non riusciva a stabilire immediatamente con la moto l’ottimo feeling avuto per tutto il week end, tanto è vero che scivolava in nona posizione arrancando ma senza mollare mai. La sua tenacia è stata premiata perché, durante la gara alcuni piloti sono stati penalizzati a seguito di “tagli di chicane “ e alcuni spettacolari incidenti che hanno messo fuori combattimenti alcuni top rider come Bastianini, Martin e Bezzecchi.

Così, con assoluta sorpresa, la race control ha stabilito a seguito delle penalizzazioni che il terzo gradino del podio fosse ancora del pilota spagnolo. La scena comica ha visto tutti i componenti del team (che peraltro occupavano uno degli ultimi box, quindi molto distanti dal podio) hanno dovuto percorrere tutta la pitlane spingendo la moto, esultando festanti, per permettere al loro pilota di godersi i meritati applausi.

La domanda sorge spontanea, ma con tutte queste variabili a suo favore, questi applausi sono meritati? La risposta di chi vi scrive è si, perchè Marcos non ha commesso infrazioni, ne tanto meno è caduto ed era il pilota più prossimo al podio.

Durante la conferenza stampa, il primo classificato Arenas era ovviamente raggiante, anche lui ha goduto delle fortune appena descritte ed era la sua prima vittoria nel mondiale, stessa sorte e stesso sorriso anche per il secondo classificato Minio compagno di squadra del primo per il team Angel Nieto (doppietta storica per loro, un bacio ad Angel che ci osserva da lassù). Il più cupo era proprio Ramirez, che pur ringraziando la sorte e manifestando la sua felicità con il classico sorriso accattivante, non ha potuto fare a meno di sottolineare come non fosse riuscito a trovare il giusto feeling con la moto e, in una bellissima intervista nel post gara, ci ha spiegato che “perdeva il posteriore” . Conosco Macos dall’anno scorso e l’ho sollecitato con un’ulteriore domanda “Ti senti pronto per vincere una gara?” La sua risposta supportata dalla determinazione di un viso fattosi immediatamente serio e concentrato è stata perentoria “Claro que si , ma tengo que trabajar mucho”.

E’ per questo, per questa determinazione e serenità che sono convinto che il campione di Conil meriti questo podio, così come ha meritato quello di Jerez perchè la fortuna non aiuta solo gli audaci ma anche i grandi lavoratori che costruiscono pezzo per pezzo la loro carriera, il loro futuro e le loro vittorie.

La citazione musicale di quest’oggi non può che scomodare gli psichedelici Pink Floyd “Another brick in the wall” .

Stefano Pigolotti

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