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DOVIZIOSO: LE MOTIVAZIONI E LE DISTRAZIONI NON SOLO SPORTIVE

I piloti non sono dei robot


Andrea Dovizioso
Andrea Dovizioso


Siamo solo alla 6° gara della stagione del Motomondiale e, come ogni anno, le voci del mercato piloti inevitabilmente fanno sentire il loro rumore che talvolta stimola ma, molte volte, distrae.
A Le Mans tanti sono i piloti sulla giostra delle nuove assegnazioni per la prossima stagione e, guarda caso, la ribalta delle cronache per motivi non sportivi inevitabilmente diventa una variabile importante ai fini della gara in quanto va a impattare sulla concentrazione del pilota stesso.
Iannone e Pedrosa i nomi più gettonati ma, di sicuro, in questi giorni, in questa particolare classifica, chi si pone sopra tutti è il nostro “DesmoDovi”.

Il rinnovo con Ducati sembra ormai prossimo, tanto è vero che parrebbe che le parti stiano trattando esclusivamente alcuni dettagli.

Da qualche anno vivo il Motomondiale non solo da appassionato ma da dentro i paddock e posso dire che quello che viene scritto e detto è solo la punta di un iceberg fatto di tensioni, proposte, pseudo trattative e, perché no, anche di intrighi.

È ovvio che la trattativa con un pilota significa per gli altri che quel posto potrebbe liberarsi oppure rimanere occupato, accendendo o spegnendo ipotetiche opportunità, pertanto eventuali pretendenti dovranno muovere le loro pedine nel miglior modo. Inizia così una reazione a catena talvolta controllabile ma, il più delle volte, simile a una fusione atomica che emana radiazioni talmente pericolose che gli effetti collaterali diventano più importanti dell’evento stesso.

Stefano Pigolotti
Stefano Pigolotti
Quindi provate ad immaginare, oltre agli intrighi del circus, come nonostante la lunga esperienza sia in sella alla moto sia nelle segrete stanze delle decisioni strategiche per la propria carriera, Andrea Dovizioso da Forlì debba sentirsi in questo momento. Con una stagione evidentemente aperta (siamo solo agli inizi), con il rivale dello scorso anno (Marquez) partito a cannone e con altri piloti che insinuano le posizioni di vertice.

Lascio a voi lettori la deduzione, sicuro di darvi come sempre un angolo di visione un po’ più inclinato rispetto a quello di uno schermo o di un foglio di giornale che, solo per la nostra comoda percezione, risulta piatto.

Il fiore che vediamo in superficie, bello o brutto che sia, è figlio di tutto ciò che si muove sotto terra. Di conseguenza, quando dobbiamo, da veri appassionati, identificare le capacità di un pilota, ricordiamoci di tenere conto di quella parte che in ogni week end di gare si alimenta per noi: quella emozionale.

Perché anche se lo appaiono, precisi e funambolici, i ragazzi che tanto ci fanno divertire, non sono dei robot.

Per concludere la parte sportiva, viste le prove libere fino ad ora sostenute, ci possiamo aspettare davvero una grande gara. Oggi vi aggiorneremo sulle prove ufficiali e domani sulla gara che promette di essere, come spesso accade, veramente emozionante proprio perché chi guida, pur essendo sensazionalmente talentuoso, non è un robot.


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